Racconti di volo  e dintorni




Fai in tempo
25 02 2003

A pensarci bene è quello che mi ripetevo da Cassino.

Era da Ottobre che non riuscivo a volare, dove per "volare" intendo proprio volare.

Star bene in aria, estasiarsi nel galleggiamento, rilassarsi nell’aria fresca, in un sole che splende ed illumina il paesaggio mentre giochi tra dolci termiche e rassicuranti dinamiche.

Norma è un posto che, quando ci si mette, incanta.

Solo tornando a casa, nel buio repentino di stagione, ti accorgi che da qualche chilometro guidi silenzioso ed appagato, assaporando vive quelle sensazioni residue, come il gusto che ti lascia un buon caffè appena sorseggiato.

Sensazioni che si riasumono in quel ghigno un po’ ebete che ti si disegna in viso e di cui ti accorgi solo quando ti giri e noti al tuo fianco Follevento nelle stesse condizioni che ti guarda e riassume tutto con un "….che giornata !" .

Ma passiamo alla cronaca.


[ore 05:00]


Sono al lavoro, nottatina pesante, ma alle 10:30 Luca mi chiamerà per andare.

Spero di svegliarmi e di non perdere l’occasione, ho troppo voglia.


[ore 07:00]


L’alba anticipa che molto probabilmente "è bono", ma per ora ci dormo un po’ su.

Ore 10:30

Il telefono squilla, è Luca, fra 10 minuti è qui !

Si parte, direzione Norma, tempo perfetto, vento forse, rendez-vous ore 11:30 con Gustavo in atterraggio a Norma.

Mauri conferma arrivo con pollame, Filosofo comunica impedimento.

Io, visti i precedenti, mi sforzo a non farmi troppe illusioni.

NORMA

Esercizi di contorsionismo.

Tre persone tre vele e due city car per gestire un recupero.

Alla fine riusciamo a raggiungere il decollo con uno dei due barattolini, mentre Luca riceve la convocazione ufficiale per un provino al Circo Togni.


[decollo di norma]


Vento debole da sinistra con brevi cicli che lo raddrizzano.

Luca, ormai nella parte dell’acrobata, riesce a decollare bene sfruttandone uno al meglio.


[follevento]


Gustavo lo segue, mentre io comincio a sostituire un cordino finale del freno della mia vela, lacerato domenica su uno dei chiodi del decollo di Serrone.

(Breve parentesi – Visto il recente riconoscimento dell’UNESCO che ha dichiarato i "Chiodi del decollo di Serrone" patrimonio universale dell’umanità, non sarebbe forse il caso, gentile Sor President Gianni, di proteggerli e preservarli con un’adeguata ed apposita copertura ? – chiusa la parentesi).

Mentre i due raschiano le deboli condizioni che stentano ad aumentare, dalla radio, Mauri appena arrivato e col fiatone evidente mentre sale in decollo (ormai anche lui ha un età) comincia a sparare una serie di argomentazioni tecniche sull’interpretazione del costone.

Dopo 10 minuti di portante ininterrotta, Luca ringrazia e Gustavo saluta mentre riparte per Roma.

Finalmente parto anch'io e guarda caso proprio quando inizia la festa.....2 minuti e sono a 300 mt. sul decollo.

Luca inizia la serie dei top...

Il pollame freme, ma ancora è un pò fortino.

Mauri si fà un giro col Jazz mentre io raggiungo Luca in top.

Arriva il Moderatore e subito si immerge nella goduria.


[moderateur]


Arriva anche er Trota che esordisce subito con la classica raffica di strunz.... ma alla fine desiste non potendo fare a meno di decollare.


[trota]


L'aria è perfetta, le termiche dolci vanno e vengono, ma non mancano.

Quando la perdi ci pensa la dinamica sul costone a farti perdere di vista l'atterraggio.

I locali, sazi, atterrano quasi tutti insieme sul prato deputato al top ed iniziano a ripiegare occupandolo completamente e cominciando a crogiolarsi in discorsi tecnici in funzione dei quali, il sottoscritto e Luca si ritrovano a dover scegliere quale slalom tra i cespugli sia meno pericoloso.

Ce la caviamo senza danni, Luca passa in assitenza al chicken-time, Mauri svolazza in atterraggio e Filosofo appare inaspettato.

Moderatore approccia il top...
...e l'ultimo dei locali ( moikani ) ancora in volo (detto Dirty Bastard with a guilty conscience), lo punta dritto e con manovra degna del miglior Sor Shumacher gli sgomma davanti ed atterra tranquillo.

Mentre Stefano, the gentleman fucking man, lo evita andando per cosiddette fratte, ma l'uomo, superiore alla bestia, sarà in grado di riprendere quota per agganciare nuovamente il top.

Nel frattempo Lorenzo accompagnato dal Filosofo, Trota e qualcun altro, si ritrova a volare dove e come non mai un pollo ambirebbe...


[norma]


Alla fine tra chi torna in top commosso (Trota ndr), chi atterra felice (Lorenzo ndr) e chi sparisce nel nulla (Filosofo raschiatore indefesso ndr)...
.....arriva finalmente il suo momento, una fase della nostra vita da cui non si scappa e della quale nessuno si scorderà mai.


[enrico/fantempo: primo volo alto]


IL SUO PRIMO VOLO ALTO

Con la testa piena di pensieri accartocciati con su scritto esattamente tutto quello che deve e non fare, organizzati perfettamente alla rinfusa fino a perderne qualsiasi cronologia, con un assistente in decollo il cui nome inizia per Folle ed un pesce rosso definito Trota che lo sta massacrando con cannonate di eloquenza senza senso....

....decide di partire, ma effettivamente non molto convinto, tra chi grida "Corri !" chi "Fermete !" e chi "Sinistro, sinistro !", rallenta, si ferma, si gira e ci rivolge uno sguardo carico di... "....dicevate ?".

Alla fine, preparatosi nuovamente, imbavagliato Trota e rassicurato dal Folle, parte deciso e decolla mentre la folla dietro di lui grida in coro il classico "ALZA LE MANI !!!!!!!" a mò di rapina.

La serata si conclude col planatone del Folle che stavolta deve decollare in perfetto sottovento debole, utilizzando l'indubbia potenza delle sue gambe, mentre Trota, rassegnato a dover riportare la sua acquario-mobile, decide finalmente di ripiegare.

Mentre ci dirigiamo alle macchine incontriamo il disperso Filosofo che, atterrato nella grotta-ovile, ci racconta come sia riuscito, nonostante il sole al tramonto, a sfruttare una leggera dinamica trovata su una parabola satellitare da 80 con la quale ha potuto a gganciare in tranquillità la più rassicurante termica di sottovento rinforzata dalla restituzione classica delle cacatine di pecora che con la loro conformazione ad oliva generano un flusso costante e deciso sul quale ha sempre potuto contare.

Alla fine, riuniti in atterraggio ci salutiamo, ma......dov'è il pollo ?

In fuga con Lorenzo, nel vano tentativo di sottrarsi all'inevitabile usanza, viene raggiunto e ripreso con l'aiuto del KGB (l'Elfo ndr) che provvede ad intercettarlo nonchè a recapitarcelo presso la più famosa pizzeria di Cori laddove l'assenza totale dei supplì più famosi del mondo rende gli animi inquieti.

Il nervosismo si scaglia con furore sul malcapitato che viene sottoposto alle più orribili torture psicologiche da parte degli aguzzini guidati dal loro capo Trota ( tutt'oggi ricercato dal tribunale dell'Aja per crimini contro l'umanità ndr).

Alla terza bottiglia di birra, indebolito allo svenimento, riesce a sottrarsi agli aguzzini pagando il conto ed andandosene con cicatrici indelebili... prima fra tutte quella del suo nuovo nome, perchè per loro non sei un uomo, ma solo un soprannome, da oggi in poi tu sarai sempre...

.....FANTEMPO


[arriveduar]



Emilio "Lamp"
Pilota VDS